Che cos’è la vita che sorge? E’ quello che ci sta davanti e che riconosciamo come tutto ciò che abbiamo: non abbiamo nient’altro! Ad un certo punto ci è chiaro che tutta la nostra vita è una sequenza lunghissima di attimi, di fotogrammi, che accadono ora e mai più.
Quel fotogramma vissuto in sé, senza quello che lo precede e quello che lo segue, invade la
consapevolezza, la coscienza, la mente, l’emozione, il corpo, pur essendo muto, silenzioso, immobile.
Quel fotogramma è oltre il tempo, eterno presente.
Se la mente non coltiva pensiero, se non c’è identificazione, se si è interiormente disposti, accoglienti, concavi, può accadere che quell’attimo ci pervada, ci invada, ci attraversi.
[…] Il controllo che abbiamo sempre avuto sulla realtà lascia il campo ad altro che mal si concilia con qualsiasi controllo: quando la contemplazione sorge scompare colui che gestisce, che controlla, che sa, che spera, che si affida, che opera.
Contemplare è essere trasportati, condotti, sospinti, dolcemente annullati dal vento della vita che soffia dove vuole.
La contemplazione è la fine del cammino dell’uomo perché comporta la scomparsa del contemplante stesso.
Eremo Dal Silenzio
Tratto dal Libro: Quel viaggio incontro a sé chiamato vita, pag.35-36
(http://www.contemplazione.it/quel-viaggio-incontro-a-se-chiamato-vita/)
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