Sono viva -credo-
i rami sulla mia mano
sono pieni di convolvolo-
e sulla punta delle dita-
il carminio pizzica-
se tengo un vetro
sulle labbra, si offusca
per il medico segno che respiro-
sono viva- perché
non sono in una stanza-
in genere il salotto-
dove arrivano i visitatori-
si inchinano- guardano di lato
poi dicono "quanto è fredda"
o "era cosciente- quando entrò
nell'immortalità?"
Sono viva- perché
non ho casa di proprietà-
dedicata solo a me-
destinata a nessun altro-
con su scritto il mio nome di ragazza-
perché chi viene a trovarmi
riconosca la porta
e non provi con una chiave sbagliata-
Com'è bello essere vivi!
Com'è infinito essere
vivi due volte: sono nata un tempo-
e ora rinasco in te!
Emily Dickinson
da Le stanze di Alabastro, SE (2003)
Maria Teresa Stillo |
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