ABBANDONARE E ACCOGLIERE


Abbandonare ed accogliere, non sono sinonimi di passività: dentro i flussi della vita posso correre  camminare o stare fermo; queste sono disposizioni personali, ciascuno esprime il proprio ritmo.
Determinante è la modalità del passo, del correre, dello stare fermo: la modalità del vivere l’adesso. Nell’adesso posso essere pieno di aspettative o di giudizio, o posso liberarmi di ogni aspettativa e di ogni giudizio che sorge nella mia mente.
Aspettative e giudizio sono proprie della mente. Il nostro Sé è più vasto della mente e la trascende. Il Sé non giudica.
Quando si è intrapresa la pratica della meditazione, questi concetti iniziano a diventare familiari; nel tempo, l’atteggiamento meditativo pervade lunghi momenti della giornata: si continuano a svolgere gli atti quotidiani come prima ma è subentrato un distacco, non si viene più sommersi dai flussi emotivi e di pensiero e ci si accorge di aver bisogno sempre più di spazi di solitudine e di silenzio.
Sempre più la vita si riempie di un significato nuovo.

Catia Belacchi

Tratto dal libro: Lo sviluppo dell'atteggiamento meditativo nel percorso educativo- Pag 43
http://www.contemplazione.it/la-meditazione-nel-percorso-educativo-di-catia-belacchi/

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