Il nostro piccolo quotidiano: gesti, parole, fatti che si succedono in una routine senza fine. Abbiamo mai pensato, fino in fondo, che quel piccolo accadere non è nient’altro che la natura dell’Assoluto in atto? Che noi, quella formica, quel filo d’erba, non siamo altro che la Totalità che accade?
Certamente l’abbiamo pensato, ma l’abbiamo anche sentito come realtà indubitabile, realtà vera? Dubito.
Il Sentiero contemplativo parla di questo e vuole dare il suo piccolo contributo affinché possa germogliare in noi la consapevolezza che tutta la realtà è l’Uno in atto, e non esiste alcuna separazione, alcuna frammentazione di questa unità, se non a causa dei processi legati alla percezione e alla interpretazione della realtà.
Tutta la vita dell’uomo sembra accadere nella luce del divenire: nasce, cresce, muore, impara. Dal punto di vista del divenire tutto diviene da uno stato ad un altro: l’uomo si considera il portatore di un limite e deve superare quello stato per divenire altro, non-limite.
Di stagione in stagione, di vita in vita, l’uomo sperimenta nel suo intimo questa separazione e questa tensione a divenire. Potremmo anche dire che il vivere non è altro che un laboratorio, un tentativo lungo e ininterrotto di annullare questa separazione.

Eremo Dal Silenzio 
Tratto dal Libro: Quel viaggio incontro a sé chiamato vita, pag.5-6
http://www.contemplazione.it/quel-viaggio-incontro-a-se-chiamato-vita/

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