DOPO LA PIOGGIA



Il tempo cammina nella noia del sepolcro,
occhi soporiferi   
invocati nel silenzio
spiano, in una casa artefatta
lontana dal mare.
Grigiori, sensazioni
e sogni arresi all’inutilità del tempo
si disperdono nella nebbia.                                               
  
Sotto un fico silente seduta
osservo cadere le foglie;
le raccolgo, mi abbraccio, ti penso,
una goccia di lacrima
scende sul mio viso.
A te mi abbandono,
che sei l’Alba e sei la Luna.

Maria Teresa Stillo


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