Non ci sono che aghi di pino in quest’umida lettiera…
Stupidi tronchi lignei pieni di brufoli e verruche…
Ei tu? Senza vita?...
Che fine ha fatto la musica sacra dell’usignolo?
Tutto quel muschio verde che c’era intorno?
In quale spartito stropicciato ti sei rifiutato?
Non avrai mica abbracciato l’agrifoglio?
Quell’esile pianta spoglia di frutti velenosi?…
Guarda là…c’è ancora un vecchio melograno…
Com’è stanco e deperito…
Non hai conosciuto il picchio??
Quello che tambureggiava sempre,
col suo leggendario becco…
Glielo hanno strappato ieri…
Sono stati loro, tutti insieme,
a fare quelle potature scomode…
I rami inetti dell’esistenza…
I gechi, i mutilati…gli instancabili recisi umani…che persino il tempo rinnega…
Lasciali decomporre ora,
non pensare ai vermi,
cammina, cammina…
Vorrei dimenticare tutto…dimenticare la vita…
Ma come posso ascoltare solo la voce rauca del tramonto?
Pregna di luci fioche, di candele affumicate e fiaccole da morto ammuffite??
Pictor*
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