CAVALCANDO IL MIO INCUBO

Sono stata Alice nel Paese delle Meraviglie,
non avevo le trecce ma solo le bende.

Ho vissuto a servizio di un tale
che ho pensato fosse Dio…
ma era un mendico pezzente
pieno di piaghe, cenci e inganni,
affetto da acuta bramosia carnale, un vampiro, incurabile.

"Ti amo, ti amo, ti amo!”
il suo mantra quotidiano.

Facile amare donne su ordinazione!!
Ma da brava devota, obbligata,
ubbidivo al suo dominio,
tra scope, pentole e fornelli…
in un letto di elastici,
nella chincaglieria di nylon,
imballata come porcellana
da un mattoide delirante certezze,
un maniaco vizioso
con la colonnina di mercurio traversa…

Avvertendone (a fatica) la tumefazione di identità,
ho tolto le bende incollate negli occhi
e, guardandomi allo specchio,
ero già vecchia.

Ciucca e rintronata
sono risalita a mo’ di spada.
Ho vomitato deiezioni e liquidi putridi,
dolce effetto del suo amore alterato.

Quell’essere, che proprio tale non è,
è scappato schizzando
e ora come rana è lì che gracida in un manicomio isolato,
giocando a ping pong,
su una scacchiera,
privo di slip.

Oggi vesto in abito leggero
e godo la mia liberazione da lui,
estinto, come ogni cosa che perde colore.

Maria Teresa Stillo

                                                          
                                                                                        
           

Nessun commento:

Posta un commento