Slip e reggiseno
stringono;
mi spoglio,
giro nuda per casa
col centro che batte fra minuti seni,
con una faccia presa in prestito,
con nei costellati nel corpo
che definisco mio...
ma a chi appartiene?
A chi devo esserne grata?
Poso la mano sul petto,
abito il cuore,
lo sento dilatare;
dimentico di vestirmi,
senza più veli,
in un pudore naturale
slego me stessa;
sentirsi di esistere,
brillare a colori,
fintanto che vado.
Maria Teresa Stillo
da Passaggi, passaggi e passaggi autoprodotto (2014)
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